Elefantino in Vetro di Murano e Foglia d'Oro Attribuito a Ercole Barovier Anni 30


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Description

Scultura di elefantino in vetro di Murano e foglia d'oro, la cui realizzazione è attribuita a Ercole Barovier negli anni '30

Ø cm 12,5 Ø cm 7 h cm 15

Ercole Barovier (1889 – 1974) è stato uno dei vetrai muranesi più influenti e innovativi del XX secolo. Nato nell'antica e rinomata famiglia di vetrai Barovier, la cui discendenza risale al 1295, sfidò le iniziali aspettative familiari, scegliendo la medicina, per poi dedicare l'intera carriera all'arte del vetro. Divenne socio della Vetreria Artistica Barovier & C. nel 1919 e ne fu direttore artistico dal 1926. Nel 1936, l'azienda si fuse per diventare Ferro Toso Barovier, poi Barovier & Toso, che guidò come direttore artistico fino al 1972.

Ercole Barovier non era semplicemente un designer di vetri; era un brillante chimico e sperimentatore che ampliò i confini della lavorazione del vetro. Gli viene attribuito il merito di aver creato oltre 25.000 modelli e di aver inventato numerose nuove tecniche e processi decorativi che hanno rivoluzionato l'arte vetraria muranese. Il suo approccio era spesso empirico, lavorando direttamente in fornace con i maestri vetrai per dare vita alle sue idee.

L'opera di Barovier si è evoluta attraverso diversi periodi, dimostrando la sua incredibile versatilità e inventiva: 

Primavera (circa 1930): una famosa tecnica scoperta casualmente, caratterizzata da un vetro semitrasparente, bianco latte, con una caratteristica texture craquelé.

Rostrato (dal 1938): una delle sue tecniche più riconoscibili e brevettate. Consiste nel tirare il vetro caldo con delle pinze per creare punte grandi, regolari e appuntite che rifrangono la luce in modo spettacolare. La lampada "Ercole" di Barovier & Toso oggi è un omaggio a questa tecnica.

Mugnoni (anni '30-'40): vetro soffiato pesante con applicazione di stampi (piccole macchie di vetro) spesso contenenti bolle d'aria.

Colorazione a caldo senza fusione (brevettata nel 1937): una tecnica rivoluzionaria in cui frammenti di ossido e metallo vengono inseriti tra strati di vetro trasparente incandescente, reagendo per creare effetti cromatici sorprendenti senza fondersi completamente con il vetro. Questo ha portato a serie come "Barbarici" ed "Eugenei".

Vetro Rugiada (1940): incastonare microframmenti di vetro trasparente nella massa per far brillare la superficie come la rugiada mattutina.

Oriente (1940): Caratterizzato da forme organiche e colori vivaci, spesso con foglia d'argento, riflettendo una svolta verso forme più espressive.

Barbarici (dal 1940): Influenzati da motivi antichi, questi pezzi presentano superfici ruvide e materiche e forme primitive, spesso realizzate con la tecnica della colorazione a caldo senza fusione.

Lenti (anni '40): Vasi e oggetti decorati con grandi semisfere modellate.

Cordonato Oro (anni '50): Caratterizzato da spesse nervature che spesso racchiudono fasce dorate a spirale, creando un aspetto lussuoso e distintivo.

Murrine (rivisitazione, anni '50): Sebbene le murrine siano una tecnica antica, Barovier l'ha reinventata con serie come "Murrine Romane" (anni '50) e "Neo-Murrine" (1972), esplorando nuove composizioni di tessere di vetro colorato fuse.

Millefili (anni '50): Delicato decoro a strisce creato da numerose sottili canne di vetro fuse insieme.

Pezzato (anni '50): Oggetti realizzati con chiazze irregolari di vetro colorato fuse insieme, creando un effetto mosaico.

Efeso (1964): Noto per le sue forme pesanti e robuste, spesso con una superficie ruvida o texturizzata.

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