Litografia raffigurante un cavallo, realizzata da Francesco Messina negli anni '60

Ø cm 55 h cm 74 compresa cornice

Francesco Messina (Linguaglossa, 15 dicembre 1900 – Milano, 13 settembre 1995) è stato uno dei maggiori scultori italiani del XX secolo.

Nato a Linguaglossa, in Sicilia, crebbe a Genova, dove studiò all'Accademia Ligustica di Belle Arti. Questo periodo fu fondamentale per la sua formazione artistica, influenzata dalla scultura classica e rinascimentale.
All'età di trentadue anni si trasferì a Milano, città che divenne il suo centro operativo e dove realizzò molte delle sue opere più importanti.
Messina è considerato uno dei principali esponenti della scultura figurativa del Novecento italiano, insieme a Manzù, Martini e Marini. 

Le sue opere mostrano una profonda conoscenza della scultura classica greca e romana, con un'attenzione particolare alla forma e all'anatomia.
Pur rappresentando figure realistiche, Messina tendeva a idealizzarle, conferendo loro una bellezza e una monumentalità atemporali.
Era un maestro nella lavorazione del bronzo e del marmo, materiali che utilizzava con grande maestria per esprimere la plasticità e la vitalità delle sue figure.

Ha realizzato numerosi ritratti di personalità importanti, tra cui papi, politici e artisti, trattenuti da una grande introspezione psicologica.
Le figure femminili, spesso nude o seminude, sono un tema ricorrente nella sua opera, rappresentate con eleganza e sensualità.
In particolare il cavallo, che rappresenta un simbolo di forza e vitalità, è un soggetto che ricorre spesso nelle sue sculture.
Ha realizzato diverse opere a tema religioso, tra cui la Via Crucis per il santuario di San Giovanni Rotondo.