Coppia di Vasi Cinesi Cloisonné con Motivi Floreali e Colibrì Anni 50

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Coppia di vaso cinesi con motivi floreali e colibrì, realizzati in Cina negli anni '50

Ø cm 12 h cm 23

Il cloisonné (pronunciato "cloi-so-nay") è un'antica e complessa tecnica decorativa, comunemente utilizzata per la lavorazione dei metalli.

Il termine deriva dal francese cloisons, che significa "divisori" o "scomparti". Sottili strisce di metallo, fili (originariamente d'oro o d'argento, oggi spesso di rame o ottone), vengono saldati o fissati alla superficie di un oggetto metallico. Queste strisce vengono piegate per formare il contorno di un disegno, creando piccoli scomparti o celle. Questi scomparti vengono poi riempiti con materiale colorato.

Storicamente, questo materiale era spesso costituito da pietre preziose tagliate, vetro o altri intarsi. Nei secoli successivi e nella pratica moderna, gli scomparti vengono riempiti con smalto vetroso (una pasta ottenuta da polvere di vetro). L'oggetto viene ripetutamente cotto in un forno per fondere e indurire lo smalto. Dopo la cottura, la superficie viene levigata e spesso lucidata, lasciando visibili i fili metallici che delineano il disegno.

La tecnica cloisonné ha avuto origine nell'antico Vicino Oriente e si è diffusa in molte culture: risale all'antica Mesopotamia e all'Egitto (prima del 1800 a.C.). I primi esempi di smalto e fili metallici sono stati rinvenuti nelle tombe micenee di Cipro (XIII secolo a.C.). La tecnica arrivò in Cina (conosciuta come Jingtai Lan, o "Blu Jingtai") intorno alla dinastia Yuan (1271-1368) e raggiunse il suo apice durante le dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-1912). Il cloisonné cinese presenta spesso colori vivaci e disegni intricati su oggetti decorativi come vasi e incensieri.

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