Litografia raffigurante una natura morta con giacca, realizzata da Renato Guttuso negli anni '60

Ø cm 104 h cm 88 compresa cornice 

Renato Guttuso (Bagheria, 26 dicembre 1911 – Roma, 18 gennaio 1987) è stato una delle figure più importanti e rappresentative dell'arte italiana del XX secolo. Pittore di spicco del Realismo, il suo lavoro è caratterizzato da un forte impegno politico e sociale, un'espressività intensa e un uso vibrante del colore.

Nato a Bagheria, in Sicilia, da una famiglia di agiati proprietari terrieri, Guttuso mostrò fin da giovane una predisposizione per il disegno e la pittura. La sua formazione fu in gran parte autodidatta, anche se frequentò brevemente lo studio del pittore Domenico Quattrociocchi a Palermo. Determinante fu lo studio dei grandi maestri del passato, da quelli del Rinascimento italiano ai realisti francesi dell'Ottocento.
Negli anni Trenta si trasferì a Milano, dove entrò in contatto con l'ambiente artistico e intellettuale che ruotava attorno al movimento di "Corrente", un gruppo di artisti che si opponevano al conformismo del regime fascista e promuovevano un'arte impegnata e legata alla realtà sociale.
Guttuso fu un convinto antifascista e aderì al Partito Comunista Italiano. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò alla Resistenza romana. Il suo impegno politico e civile si riflette costantemente nella sua opera.
Nel dopoguerra Guttuso divenne uno dei principali esponenti del Realismo italiano, un movimento artistico che si proponeva di rappresentare la realtà sociale e le condizioni di vita delle classi popolari. La sua pittura si fece sempre più intensa e drammatica, con un uso espressivo del colore e una forte carica emotiva.
Guttuso ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali e le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo. Continuò a dipingere fino alla sua morte, avvenuta a Roma nel 1987.